Un nuovo disegno di legge antitrust negli USA prende di mira l’App Store di Apple e il Play Store di Google. Il progetto di legge è bipartisan, presentato dai senatori Richard Blumenthal, Marsha Blackburn e Amy Klobuchar. Scopo dell’Open App Markets Act – si legge nel PDF con la proposta di legge – è quello di fissare “eque e chiare regole vincolanti” che tutelino la concorrenza e rafforzino la tutela dei consumatori. Secondo i senatori in questione, Apple e Google sono i “guardiani” dei due principali sistemi operativi e dei loro app store, elemento che permette solo a loro di dettare condizioni e regole per il mercato delle app.
Secondo i termini del disegno di legge, applicabili alle aziende proprietarie o che controllano store con oltre 50.000.000 di utenti, Apple non può obbligare gli sviluppatori a usare il suo sistema di acquisti in-app e dovrebbe inoltre permettere agli sviluppatori di proporre app da store alternativi.
Apple dovrebbe offrire agli utenti iPhone sistemi “prontamente accessibili”, consentendo loro l’installazione di app da store di terze parti e all’infuori dell’App Store, e ancora permettere agli utenti di scegliere app di terze parti per default, senza privilegiare (e anzi, nascondere) quelle offerte di serie da Apple stessa.
Nella proposta di legge sono previsti meccanismi per impedire a Apple “rappresaglie” nei confronti degli sviluppatori che ricorrono a store alternativi, obbligando il produttore del sistema operativo a fornire sempre e comunque dettagli sull’accesso a interfacce, strumenti di sviluppo, funzionalità hardware e software.
Richard Blumenthal – attuale senatore per lo stato del Connecticut e in precedenza Attorney General (ministro della giustizia) dello stesso stato dal 1991 al 2011 – afferma che la norma permetterebbe di smantellare vantaggi da meccanismi concorrenziali concessi a Apple e Google nel settore delle app, offrendo agli utenti maggiore controllo su ciò che può girare sui propri dispositivi.
“La normativa permetterà di abbattere anticoncorrenziali muri coercitivi nel settore dell’app-economy, offrendo ai consumatori più scelta e alle piccole startup la possibilità di combattere”, contro “i presunti guardiani benevoli” di un mercato multimiliardario.
Apple ha più volte difeso App Store affermando che i metodi alternativi di distribuzione, come le app Web e i siti Web degli sviluppatori, rappresentano una minaccia competitiva per il suo negozio digitale. Apple cita anche altre piattaforme, come Google Play Store, osservando che combatte “vigorosamente” per attirare gli sviluppatori a creare app per la sua piattaforma invece che per altre.
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