Tra i dipendenti Apple si discute del ritorno in presenza negli uffici a Cupertino e c’è ancora chi non è contento del recente modello “ibrido” previsto da Cupertino da settembre: 3 giorni in ufficio e 2 a casa.
Il modello in presenza alternata doveva partire da settembre ma Bloomberg riferisce che Apple avrebbe deciso di rinviare di almeno un mese l’adozione di tale schema, scelta dovuta per via delle varianti da COVID-19 che continuano a diffondersi in tutto il mondo.
La variante Delta del COVID sta crescendo in maniera esponenziale ovunque, compresi gli Stati Uniti con il doppio dei casi rilevati rispetto al mese scorso e i ricoveri nuovamente in aumento. Ci sono inizi che lasciano immaginare una nuova ondata e anche se il vaccino è ampiamente disponibile attraverso l’Atlantico, se non sarà vaccinata la maggiorparte della popolazione non è detto che permetterà di evitare la variante Delta, stimata più contagiosa della versione attuale del 50-60%.
Apple è sempre stata molto attenta in questo ambito e non sorprende vedere che l’azienda di Cupertino sia tra le prime a rimandare i piani che prevedevano il rientro dei collaboratori in sede.
A inizio giugno alcuni dipendenti della Mela hanno riferito di poter benissimo laforare da remoto, chiedendo a Apple di considerare lo smart working e il lavoro flessibile sul posto di lavoro, lasciando ai vari team di decidere su tali questioni. I dipendenti in questione hanno inoltre chiesto comunicazioni strutturate e trasparenti, implementando un processo di feedback ad ampio livello aziendale, piani di azione per assecondare le necessità di persone diversamente abili permettendo loro di lavorare all’interno e all’esterno, da remoto, in modalità ibrida o con modalità flessibili.
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