Tile è un’azienda che produce dispositivi trova-oggetti e più volte ha puntato il dito contro Apple, affermando che le funzionalità di localizzazione di IOS dispositivi danneggiano la sua attività, e che la funzione “Dov’è” ricorda troppo il servizio offerto dai loro gadget, elementi che, a suo dire, soffocano la concorrenza, arrivando anche ad affermare che e modalità di agire di Apple intaccano le vendite dei competitor.
A poche ore dalla presentazione ufficiale degli AirTag di Apple, oggetti che è possibile agganciare a chiavi, zaini e cosi via, con funzionalità che consentono di individuarli (anche da dispositivi Android) su una mappa o farli suonare se nelle vicinanze (es. sotto il divano, nella stanza accanto, ecc.), il CEO di Tile. CJ Prober, ha rilasciato un comunicato esprimendo preoccupazioni in materia di concorrenza nel settore dei tracker.
Come riferisce TechCrunch, Prober comincia affermando che la sua azienda è lieta che vi sia una “leale concorrenza” nel settore ma è scettico sulle mire di Apple per “via dei suoi precedenti” affermando che Apple ha già altre volte usato suoi vantaggi sulla piattaforma “per limitare la concorrenza in maniera sleale”.
Tile intende chiedere al Congresso USA verifiche sulle pratiche commerciali di Apple riguardo all’app “Dov’è” e prassi che impedirebbero una reale competizione nell’ambito del tracking degli oggetti. “Siamo favorevoli alla concorrenza, purché si tratti di concorrenza leale”, si legge nella dichiarazione del CEO di Tile. “Siamo purtroppo scettici, visti i ben documentati precedenti di Apple nell’usare a suo vantaggio la piattaforma limitando ingiustamente la concorrenza per i suoi prodotti. E tenendo conto dei nostri precedenti con Apple, riteniamo sia del tutto appropriato per il Congresso esaminare loro specifiche pratiche commerciali con l’ingresso in questo determinato settore”.
Apple riferisce che con la nuova app “Dove’è” è possibile rintracciare anche prodotti di terze parti. Con il “Find My Network Accessory Program” l’azienda ha aperto la rete globale di Dov’è ad altri produttori di dispositivi, che possono così integrare il servizio nei propri prodotti e permettere ai clienti di utilizzare l’app Dov’è per rintracciare oggetti di vario tipo. Sono stati già presentati prodotti di Belkin, Chipolo e VanMoof, tutti compatibili con l’app Dov’è. I prodotti di altre aziende devono ovviamente rispettare tutte le misure a tutela della privacy previste per la rete di Dov’è. I prodotti approvati sono visibili nella tab Accessori dell’app e presentano la dicitura “Works with Apple Find My”, così da poter identificare chiaramente la compatibilità con la rete e l’app Dov’è.