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Sensori di movimento: ovvero come cambiare schermo con uno schiaffetto

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Immaginate di vedere qualcuno prendere a botte il proprio portatile. Nulla di strano se si trattasse del solito utente Windows che esorcizza in questo modo nevrotico i malfunzionamenti ed i fastidi derivanti dall’uso di quell’oggetto.
Ma se fosse uno dei portatili con la Mela ad essere percosso? Non vi levereste, con generoso slancio, verso l’assalitore e con fiero cipiglio sareste pronti ad una severa reprimenda?

Prima di cadere nell’equivoco, però, frenate i vostri nobili istinti ed osservate la macchina che subisce l’energico trattamento: se si tratta delle ultime generazioni di PowerBook, degli iBook nati dalla metà  del 2005 in poi, di un MacBook Pro o del fratellino minore MacBook, molto probabilmente la spiegazione degli insani gesti è diversa e sottilmente tecnologica.

Le linee di computer portatili citati sono accomunati da un’importante miglioria, rispetto ai modelli del passato: la tecnologia SMS (= Sudden Motion Sensor), la quale permette di rilevare le posizioni assunte dal computer ed attuare delle azioni in conseguenza.

La prima e più pratica delle applicazioni è stata, come noto, la possibilità  di minimizzare i danni al disco rigido, posizionando rapidissimamente la testina dell’HD in una posizione sicura in caso di caduta. Non è passato molto tempo prima che la fantasia degli sviluppatori ideasse altre applicazioni che ne sfruttassero i principi.
Sono nati, così, videogiochi che si potessero comandare inclinando il portatile, similmente a quanto accadrà  con i controller della prossima PlayStation 3 o della console Nintendo Wii, ma anche applicazioni più seriose, come un allarme antifurto che si attiva se si muove il Mac.

L’ultima idea è di Erling Ellingsen, un programmatore svedese che ha pensato di unire la capacità  di gestire più schermi virtuali da parte di Mac OS X con la tecnologia SMS. Il risultato è sintetizzato in un curioso filmato in cui Ellingsen, “colpisce” delicatamente i lati del suo MacBook Pro facendo “scorrere” lateralmente un desktop dopo l’altro.

In questo modo, è possibile “scrollare” su più schermi virtuali in una maniera alternativa e sicuramente originale che lascerà  a bocca aperta più di un utente PC-Window, abituato da sempre a percuotere il proprio strumento informatico per motivi intimamente diversi.

Nel proprio Blog, il programmatore descrive minuziosamente i passaggi necessari alla realizzazione dell’hack: egli spiega di aver usato amstracker, un tool gratuito per leggere i valori dei sensori dello SMS, poi di aver interfacciato il feedback del movimento con un’azione conseguente del software “Desktop Manager”.
Il tutto è a disposizione degli interessati, potendo sia scaricare le applicazioni necessarie, sia esaminando il codice sorgente pubblicato da Ellingsen.

Il giochetto riesce così bene da aver indotto qualche spiritoso utente ad ideare un gustoso trompe l’oeil informatico, unendo insieme i risultati degli schermi virtuali a scorrimento “accarezzato” con i nuovi orizzonti forniti dal software di virtualizzazione Parallels.

Su uno dei nuovi MacIntel è stato approntato un sistema che incorpora in sé ben tre diversi OS (Linux Ubuntu, Windows XP ed ovviamente Mac OS X), ciascuno funzionante in un proprio schermo virtuale. Un video presente sulla rete mostra il facile switch dall’uno all’altro, con coreografici effetti di transizione dovuti alle capacità  di Virtue (un altro software analogo al precedente “Desktop Manager” usato invece dallo svedese).

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