Il Museo Egizio apre le porte delle sale, e lo fa con un progetto digitale pensato per le scuole. Un’esperienza digitale, a misura di studente, farà sentire meno la nostalgia – per chi ci è già stato almeno una volta – di ritrovarsi di fronte ai reperti della collezione di ceramiche, nella Galleria dei Re di Dante Ferretti, o ad ammirare la conservazione e il nuovo allestimento di mummie e sarcofagi. E aiuterà nella preparazione di una visita, quando le restrizioni per il Covid lo permetteranno.
L’esperienza digitale del Museo Egizio si vive in classe, sotto la guida di un egittologo ed è rivolta in particolare alle scuole primarie. Si tratta di un collegamento live, durante il quale gli studenti potranno esplorare argomenti affascinanti della cultura faraonica, scoprendo nel dettaglio i reperti della collezione, la più grande raccolta di antichità egizie al mondo dopo il Museo del Cairo. Gli studenti diventeranno così protagonisti attivi dell’incontro. Contributi video, animazioni e grafiche realizzate ad hoc renderanno più coinvolgente ed efficace la fruizione dei contenuti. E anche qualche momento di “motricità” in tema egizio.
I moduli proposti al momento sono due: il percorso “Storie di acqua, di terra e di sabbia. Vita quotidiana in Egitto” conduce alla scoperta del territorio, del clima e delle abitudini degli antichi abitanti della Valle del Nilo, mentre il percorso “Storie dell’altro mondo. Religione e culti funerari” offre un focus speciale sui culti e sui riti funerari della cultura faraonica. Durante i collegamenti, della durata di circa un’ora, i bambini avranno a disposizione anche un Vademecum, ispirato ai contenuti specifici dell’incontro, che organizza e approfondisce i temi trattati mediante materiali destinati agli studenti da utilizzare prima, durante e dopo l’esperienza digitale.
Gli insegnanti interessati possono trovare la descrizione del format didattico, le modalità di fruizione e il dettaglio dei contenuti nell’apposita sezione dedicata alle scuole del sito web del Museo Egizio.
Quello che è nato come sperimentazione per far fronte all’emergenza Covid, si è trasformata in una occasione di sviluppo dell’area didattica che, anche quando le scuole potranno ritornare al Museo Egizio in presenza, sarà possibile continuare rivolgere a nuovi pubblici: infatti, potranno essere raggiunte scuole ovunque, superando eventuali problemi di mobilità. La didattica a distanza è inoltre disponibile in altre lingue.
«L’iniziativa mira a rafforzare l’alleanza tra Scuole e Museo, pur nella consapevolezza della funzione insostituibile del ‘vivere’ gli spazi espositivi» dichiara Christian Greco, direttore del Museo Egizio. «Quello che proponiamo è un approccio integrato non alternativo alla visita museale. Si è lavorato molto per raccontare gli oggetti, narrarne la biografia, mettere in relazione artefatti situati in luoghi fisici diversi, facendo ricorso a modalità narrative innovative. La collezione ritrova anche in questo modo la sua dimensione pubblica, indagando e sperimentando un modello di didattica nuovo che mette in dialogo materiale e immateriale, e restituendo al museo il suo ruolo educativo e formativo».
La scelta di creare un percorso digitale per le scuole è solo un passo di una “rivoluzione digitale” che il Museo Egizio ha intrapreso già da alcuni anni: dal 2015 guarda al digitale con attenzione, e nel 2019 ha proposto la mostra “Archeologia invisibile” ottenendo riconoscimenti proprio per l’innovazione e l’integrazione tra conservazione dei beni culturali e tecnologia.
E ora, in tempo di pandemia, propone attraverso molte altre iniziative mirate a portare il Museo nelle case di tutti, attraverso video che raccontano le sale e la ricerca portata avanti dai curatori – come nei virtual tour disponibili da questo link – ed esperienze digitali pensate per i più piccoli.
Progetti di innovazione digitale particolarmente significativi in ambito culturale si possono trovare in questa sezione dedicata alla cultura digitale di Macitynet.