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Google limiterà la funzione che consente di individuare le app installate

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Google renderà più difficile per gli sviluppatori di terze parti individuare quali sono le app installate sui dispositivi Android, un cambiamento simile a quanto già fatto da Apple nel 2015 con iOS 9.

Il sito XDA-Developers riferisce di cambiamenti nel Developer Program Policy che renderanno più complesso per gli sviluppatori capire quali app sono presenti nel telefono. Google riferisce che questo dato potrebbe permettere di carpire informazioni sensibili e pertanto limiterà l’accesso a queste informazioni. Dal punto di vista tecnico Google restringerà i permessi alla funzione QUERY_ALL_PACKAGES che consente di ottenere l’elenco delle app su Android 11 e seguenti.

In futuro i permessi di QUERY_ALL_PACKAGES saranno consentiti solo a funzionalità chiave del sistema e gli sviluppatori dovranno giustificare l’eventuale ricorso a tale funzione.

Big G ha stabilito dei criteri per ottenere l’autorizzazione a vedere l’elenco delle altre app e riguardano la consapevolezza o l’interoperabilità, elementi che permettono a un’app (es. un antivirus) di procedere alla scansione di dispositivi, file manager e browser.

Google limiterà la funzione che consente di individuare le app installate

Il cambio di policy sarà attivato dal 5 maggio 2021; da novembre 2021, tutte le nuove app e gli aggiornamenti di app, devono avere come target sistemi Android 11 e seguenti, elemento che rafforza ulteriormente l’effettivo rispetto delle nuove regole. Gli sviluppatori che ritengono di essere in regola con i requisiti devono firmare un modulo di dichiarazione, alla stregua di quanto già avviene per le richieste di accesso agli SMS o al registro delle chiamate. Il mancato rispetto delle regole potrebbe portare all’eliminazione dal Play Store.

Apple, come accennato, ha previsto una policy simile da iOS 9. Lo scorso anno, come parte di iOS 14 e iPadOS 14, la Casa di Cupertino ha introdotto una serie di importanti funzioni per la privacy studiate per aiutare gli utenti a prendere informazioni più informate e consapevoli sui propri dati. Due funzioni in particolare hanno il potenziale per fare la differenza nel modo in cui gli utenti tutelano la loro privacy: la nuova sezione dedicata alle informazioni sulla privacy nelle pagine dei prodotti sull’App Store, (una sorta di “etichetta nutrizionale della privacy”) con un riepilogo di semplice visualizzazione sulle prassi adottate dallo sviluppatore in materia di privacy e la funzione per la trasparenza del tracciamento nelle app che, da iOS 14.5, richiederà alle app di ottenere l’autorizzazione dell’utente prima di tracciare i suoi dati nelle app o nei siti web di proprietà di altre aziende.

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