Netflix potrebbe presto cambiare regime sulla condivisione delle password tra componenti della famiglia che però vivono separati, anche se occorre rilevare che la condivisione delle password degli account familiari viene spesso utilizzata per sfruttare un singolo abbonamento tra amici. Un test già avviato rende impossibile la riproduzione di contenuti in streaming per soggetti che non convivono con il titolare dell’account.
Alcuni abbonati Netflix hanno ricevuto un messaggio in cui il celebre servizio di streaming avvisa che le password dello stesso account sono impiegate per accedere al servizio da utenti che si trovano in località diverse da quella del titolare.
Naturalmente il messaggio è apparso quando i sistemi di Netflix rilevano un accesso simultaneo per lo streaming di contenuti da utenti e sistemi che non si travano nella stessa località del titolare dell’account. Con la comparsa del messaggio viene anche bloccata la riproduzione in streaming, inoltre l’utente in questione viene invitato a sottoscrivere un abbonamento separato.
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Questo è quello che si legge nel messaggio di avviso. Da questa stessa schermata, agli utenti viene richiesto di verificare l’account con una email o un codice di verifica o di registrarsi su Netflix con un account separato. Netflix ha dichiarato a The Streamable che il test è «Progettato per garantire che le persone che utilizzano un account Netflix siano autorizzate a farlo». Non è chiaro se l’avviso viene visualizzato in base all’indirizzo IP oppure viene impiegato un altro parametro.
I termini di servizio di Netflix vietano agli abbonati di condividere le proprie password con persone al di fuori delle proprie famiglie, ma molte persone lo fanno comunque. Nel 2020, il chief product officer di Netflix, Greg Peters, ha dichiarato al Wall Street Journal che Netflix monitora la condivisione delle password, ma allora l’argomento non aveva avuto alcun seguito.
Esistono limiti integrati al numero di dispositivi che possono riprodurre contemporaneamente contenuti in streaming da Netflix. Il piano base, ad esempio, prevede un singolo spettatore per volta, mentre il piano standard consente lo streaming simultaneo su due dispositivi. Infine, il piano 4K consente lo streaming su un massimo di quattro dispositivi alla volta. Resta da capire se lo stesso trattamento verrà presto esteso anche all’Italia, e se sarà sufficiente questa verifica per poter continuare la condivisione indipendentemente dall’indirizzo IP utilizzato.
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