Un aggiornamento di Siri la farà più umana, capace di comprendere il contesto delle domande e rispondere a quesiti complessi ed articolati, sbaragliando la concorrenza: Cortana, Google Now e Alexa. Il merito è della integrazione delle tecnologie di VocalIQ, un azienda britannica che Apple ha comprato lo scorso anno.
Secondo quanto riferisce Business Insider, sarebbero proprio i passi in avanti che VocalIQ aveva compiuto prima della acquisizione da parte di Apple la chiave del massiccio balzo in avanti che Siri, forse anche con la integrazione in Apple TV, si appresterebbe a compiere: se oggi è necessario fare una domanda alla volta all’assistente virtuale, e successivamente ripetere una domanda differente se si cerca un approfondimento o si cambia idea, grazie all’intelligenza portata da VocalIQ diventerà possibile “ragionare” con Siri. L’esempio che Business Insider porta è quello della ricerca di un ristorante. Sarà possibile chiedere: «trovami un ristorante cinese con parcheggio gratuito e Wi-Fi e che sia adatto anche a dei bambini”: in questa situazione i tradizionali assistenti virtuali hanno un tasso di successo del 20%, VocalIQ del 90%. Se poi successivamente si cambierà idea si deciderà per un ristorante messicano, il sistema ricorderà quel che ha cercato in precedenza e riprenderà il discorso da quel punto, cercando un ristorante con parcheggio gratuito e Wi-Fi e che sia adatto anche a dei bambini, ma con una differente cucina.
VocalIQ, dice ancor Business Insider, funziona talmente bene da eliminare quasi totalmente la necessità di ricorrere allo schermo del dispositivo. Oggi tutti gli assistenti virtuali, più o meno frequentemente, costringono chi li utilizza a dare conferma o a scegliere una opzione toccando il display. In aggiunta a ciò è anche in grado di leggere con precisione la voce, eliminando i rumori di fondo, sia la TV che un bambino che urla, in maniera intelligente.
Prima della sua cessione ad Apple, VocalIQ aveva reclutato un gruppo di persone usando Amazon Mechnical Turk a cui ha affidato l’incarico di addestrare il sistema. Questo metodo viene usato da tutti gli assistenti virtuali che raccolgono le istruzioni dall’utilizzo quotidiano. Ma VocalIQ si è dimostrato molto più efficiente e rapido: gli sono bastati circa 10mila input per superare Siri che ne utilizza miliardi al mese.
La superiorità di VocalIQ era già stata sottolineata dal team britannico. Siri veniva definito “un giocattolo” incapace di comprendere il contesto nel quale opera, basato su un approccio medioevale quando si tratta di affrontare conversazioni» Secondo l’allora team di VocalIQ Siri e tutti gli altri assistenti virtuali «usano sistemi di risposta basati su diagrammi di flusso pre-programmati, non in grado di apprendere”.
Al momento non è chiaro come Apple utilizzerà le tecnologie di VocalIQ. È possibile che non ci sarà una “Siri 2.0” messa a disposizione dei clienti tutto d’un botto, ma Apple potrebbe implementare il sistema progressivamente. È anche possibile che si proprio VoacalIQ la base Siri verrà fatta migrare verso Apple TV o verso un altoparlante smart.