Secondo le previsioni degli analisti, Apple dovrebbe produrre quest’anno lo stesso numero di iPhone dello scorso anno, ovvero 220 milioni di unità, numeri che possono essere visti come un bicchiere mezzo vuoto (non c’è stata crescita nelle vendite) o mezzo pieno (grande oculatezza e capacità industriale nonostante le difficoltà di approvvigionamento di chip che rendono complicata la produzione di qualunque dispositivo elettronico).
Per quanto riguarda Samsung, l’azienda sudcoreana dovrebbe arrivare a 280 milioni di unità, 30 milioni di meno rispetto allo scorso anno e rispetto a quanto in precedenza previsto. A riferirlo è il quotidiano economico coreano Maeil Business a sua volta citato da SamMobile.
Le motivazioni per le quali Samsung avrebbe deciso di tagliare il numero di unità da produrre quest’anno, sono le stesse dell’intero mercato: aumento dei costi in tutti i settori (che si tratti di materie prime o trasporti), approvvigionamento difficile e ovviamente la guerra in Ucraina che non semplifica le cose.
Samsung domina la classifica dei produttori di dispositivi in Russia con il 30% del mercato, seguita da Xiaomi con il 23% e Apple con il 13%, secondo i dati di Counterpoint. Sanzioni e difficoltà nell’economia del Paese contribuiranno stanno già dando un duro colpo al mercato locale degli smartphone.
Più in generale, l’impennata dell’inflazione sta spingendo i consumatori a ponderare i loro acquisti più importanti e per molti utenti non è il momento di cambiare lo smartphone di uno o due anni fa.
Simili strategie a quelle di Samsung sono state predisposte anche da altre aziende per far fronte al difficile contesto economico. Anche Apple, come accennato, avrebbe deciso di ridurre la produzione del numero di smartphone per il 2022, e quella di iPhone SE del 20%.
Pochi giorni addietro è emeso che Samsung sta valutando la possibilità di aumentare i costi di suoi semiconduttori fino al 20%, compresi quelli creati per altre aziende, elemento che comporterebbe un aumento dei prezzi in vari settori.