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10 anni di iFlop: i 6 peggiori “buchi” della storia di iPhone

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iPhone è stato un successo planetario e ha rivoluzionato in 10 anni l’intero mercato smartphone e buona parte delle attività che oggi gravitano attorno a questo settore. In 10 anni però non sono mancati anche gli insuccessi e gli incidenti di percorso per l’iconico smartphone di Cupertino: vediamo i sei peggiori flop di iPhone dal 2007 ad oggi.

iAd

iAd avrebbe dovuto rappresentare la strada del successo per Apple nel settore della pubblicità. Presentato in pompa magna da Steve Jobs nel 2010 come strumento esclusivo per poter raggiungere a livello pubblicitario gli utenti di iPhone e iPad, dopo un primo successo iniziale iAd ha progressivamente faticato ad imporsi nel settore della pubblicità.

Da un parte i costi eccessivi per poter sfruttare il network (inizialmente almeno 1 milione di dollari), dall’altra il farraginoso e lento processo di approvazione degli spot hanno subito tagliato le gambe al sistema progettato dalla Mela, incapace di adattarsi a un mercato in cui la rapidità e la versatilità sono tutto e il modello di controllo imposto da Apple era poco digerito.

Con il passare del tempo Apple ha ammorbidito le sue maglie ed aperto iAd a tutti, ma non è comunque riuscito a guadagnare pubblico in un settore dominato da altri attori con molta più esperienza di Apple alle spalle.

Cupertino ha quindi deciso di chiudere definitivamente iAd lo scorso giugno 2016, circa sei anni dopo il suo lancio, uscendo definitivamente dal mercato della pubblicità mobile, che rappresenta oggi un settore da diversi miliardi di dollari.

Mapsgate

Direttamente correlato ad iPhone in questa lista non si può non elencare il disastro che ha seguito il lancio di Apple Mappe. Per chi ha la memoria corta, ricordiamo che fino ad iOS 6 Apple aveva sempre integrato Google Maps come principale app di navigazione.

Per sganciarsi dalla dipendenza dei servizi di Google, Apple ha poi deciso di realizzare la sua app proprietaria di Mappe, presentata nel 2012 da Scott Forstall ed integrata con il lancio di iOS 6. Il lancio fu a dir poco imbarazzante.

apple maps
L’improbabile posizione di Berlino secondo Apple Maps

L’applicazione ricevette una pioggia di critiche per la sua inaccuratezza e i suoi sbagli clamorosi: in Australia la polizia dovette avvertire gli utenti di non usare la app per ottenere indicazioni, visto il rischio di ritrovarsi in zone desertiche e isolate rischiando la vita, mentre alcuni concorrenti come Samsung colsero l’occasione per sbeffeggiare Apple.

L’’imbarazzo fu tale che lo stesso Tim Cook dovette scrivere una lettera di scuse, mentre il flop costò il posto a Scott Forstall, che venne allontanato definitivamente da Apple e sostituito da Jonathan Ive.

Nel corso del tempo Apple Mappe è migliorata ed ha corretto molti degli errori, ma il suo lancio fu probabilmente uno dei peggiori per un prodotto Apple fra quelli visti negli ultimi anni.

L’iPhone 4 smarrito in un bar

Nonostante le misure di sicurezza per garantire la massima segretezza sui nuovi prodotti, uno degli ingegneri Apple responsabile della progettazione di iPhone 4, Gray Powell, smarrì in un bar un prototipo del telefono alcune settimane prima della presentazione ufficiale.

Il prototipo fu ritrovato da due ragazzi che vendettero l’esemplare a Gizmodo: pagato 5.000 dollari, l’iPhone 4 fu quindi mostrato a tutto il mondo molti mesi prima che Steve Jobs potesse presentarlo ufficialmente.

Probabilmente Gizmodo si ripagò i 5000 dollari in pochi minuti grazie ai milioni di visite che riuscì a recuperare sul suo sito web grazie a questa anteprima più unica che rara nella storia di Apple.

Jason Chen di Gizmodo mostra orgoglioso iPhone 4 con qualche mese di anticipo
Jason Chen di Gizmodo mostra orgoglioso iPhone 4 con qualche mese di anticipo

Apple non la prese bene, minacciando di trascinare in tribunale i due ragazzi e iniziando una faida con la testata Gizmodo: il redattore Jason Chen, responsabile dello scoop su iPhone 4 subì un perquisizione in casa, con sequestro del computer e Gizmodo non fu ovviamente invitata al keynote di presentazione di iPhone 4 e alle presentazioni successive.

Powell invece si salvò: il suo errore non gli fece perdere il posto in Apple e, almeno inizialmente, continuò a lavorare sempre in Apple nonostante lo smarrimento di quel prototipo.

Bendgate

A poche ore dal lancio ufficiale di iPhone 6 e iPhone 6 Plus alcuni utenti hanno segnalato online di essersi ritrovati con il loro iPhone 6 Plus nuovo di pacca piegato, dopo essersi seduti con il telefono nella tasca dei pantaloni.

Le segnalazioni hanno fatto sorgere il “bendgate”, nuovo scandalo su Apple che accusava la Mela di aver progettato un telefono troppo fragile e malleabile.

A lanciare lo “scandalo” è stato principalmente il video realizzato e pubblicato dal canale YouTube Unbox Therapy (nel momento in cui scriviamo il video ha poco meno di 70 milioni di visualizzazioni), che testava la resistenza di iPhone 6 Plus provando a piegarlo e riuscendoci con discreta semplicità.

In questo caso Apple rispose immediatamente, affermando che solo 9 utenti si erano lamentati e invitando le persone a restituire il telefono e sostituirlo, essendo coperto da garanzia.

Successivamente sono stati eseguiti diversi test scientifici, anche da Consumer Reports in USA e Altroconsumo in Italia, che hanno mostrato come la resistenza di iPhone 6 Plus fosse paragonabile a quella di telefoni realizzati con dimensioni e materiali simili.

bendgate
Uno dei numerosi sfottò ai danni di iPhone 6 per via del bendgate

“La rete ha sollevato un gran polverone per nulla. Alcuni telefoni sono un po’ più sensibili di altri alle sollecitazioni da pressione, e i nuovi iPhone tra questi. Ma nulla che non possa essere evitato con un uso normale, nemmeno troppo accorto, di questi apparecchi” concludeva Altroconsumo.

Di sicuro però iPhone 6 Plus non fu progettato con tutti i crismi, visto che il successivo iPhone 6s Plus fu lanciato sul mercato a prova di bendgate, quindi forse anche per il predecessore Apple avrebbe potuto fare qualcosa di meglio.

Antennagate

Probabilmente il flop più conosciuto nella storia di iPhone è quello che ormai passato alla storia come “antennagate”. Il problema affliggeva iPhone 4 e causava una perdita di segnale radio cellulare nel caso in cui si impugnava lo smartphone toccando con la mano l’angolo in basso a sinistra del telefono, che decretava la diminuzione del segnale fino alla perdita.

Le causa del problema – certificato anche da testate come Consumer Reports – vanno ricercate in un difetto di progettazione delle antenne, posizionate per la prima volta esternamente; l’unico modo per prevenire il problema era utilizzare un bumper o una custodia.

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Uno dei tanti meme sull’antennagate

Pubblicamente Steve Jobs negò sempre l’esistenza del difetto, sostenendo che questo non fosse un grande problema e suggerendo agli utenti di impugnare il telefono in maniera diversa.

In concreto Apple ammise però implicitamente l’errore, licenziando Mark Papermaster, responsabile del design dell’antenna di iPhone, e regalando a tutti gli acquirenti di iPhone 4 un bumper o una cover. Apple fece tesoro dei suoi errori per il successivo iPhone 4s, che non soffriva più dei problemi di ricezione.

iPhone EDGE

Potrà sembrare un contraddizione, o una provocazione, ma, benché abbia dato il via a una rivoluzione epocale nel settore, il primo originale iPhone non fu il grande smartphone che l’iPhone sarebbe poi diventato nel corso degli anni. Disponibile ufficialmente solo in USA, Francia, Germania e Regno Unito, iPhone EDGE includeva una serie di limitazioni che ai tempi fecero – a ragion veduta – trasalire molti osservatori e chi l’ha provato sa di cosa stiamo parlando.

Il primo iPhone fece il suo ingresso sul mercato con un software davvero rivoluzionario ma anche con un elenco di pecche concettuali ed un hardware parzialmente obsoleto, che fecero storcere il naso a buona parte della stampa specializzata. Fra queste ricordiamo la vecchia connettività EDGE, quando ai tempi qualunque smartphone era equipaggiato per il supporto a reti UMTS HSDPA; una misera fotocamera da 2 MP (lo standard ai tempi per telefoni di fascia alta era almeno di 5 MP) senza poter registrare video; non era possibile eseguire operazioni fattibili anche con un ordinario Nokia da 100 euro, come scambiare file bluetooth al Mac, condividere la connessione web o sincronizzare il telefono wireless; non era possibile installare nessuna applicazione (App Store non esisteva) ed offriva un’autonomia risibile, poche ore, quando ai tempi buona parte degli smartphone arrivavano a due o tre giorni pieni.

Tutto questo ad un prezzo non trascurabile, 500 dollari con abbonamento, prezzo che venne commentato con sarcasmo da Steve Ballmer, che lo definì lo smartphone più costoso del mondo e ne previde il fallimento.

Ora Ballmer viene deriso per quella frase, ma le sua previsioni non furono del tutto sbagliate: Apple vendette inizialmente meno iPhone rispetto alla previsioni (solo 145 mila in due giorni) e Steve Jobs fu costretto dopo tre mesi ad abbassare di 200 dollari il prezzo dell’iPhone per far incrementare le vendite, facendo infuriare chi lo aveva pagato a prezzo pieno.

Insomma, il primo iPhone fu tutt’altro che un un trionfo commerciale, ma la “visione” contenuta in quel dispositivo diede il via a una rivoluzione epocale del settore della telefonia mobile, che fu concretizzata da Apple anno dopo anno dalle successive versioni di iPhone, che superarono non solo i limiti del modello originale ma soprattutto i limiti dell’idea stessa di smartphone.

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uno dei tanti meme che paragonavano iPhone a una pietra per metterne in evidenza le lacune

 

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