La situazione appare se non difficile certamente problematica: le vendite smartphone sono sì rallentate ma il mercato nel suo complesso cresce ancora del 3,9%. Ciò nonostante Apple registra la sua prima perdita a doppia cifra (-14%) dovuta al calo vendite di iPhone e conseguente perdita di quote di mercato. Contro i 60 milioni di iPhone venduti nel primo trimestre del 2015 ora Apple ne vende 51,6 milioni, mentre la quota di mercato scende dal 17,9% al 14,8%.
Ma secondo Gartner anche se le vendite di smartphone continuano ad aumentare a tassi inferiori rispetto al passo, sono completamente cambiate le dinamiche sottostanti. Marchi, costruttori e modelli top hanno raggiunto la saturazione nei mercati principali, mentre la domanda è ora trainata da terminali a basso prezzo nei paesi emergenti. Questo risulta confermato anche da Samsung che però, rispetto ad Apple, è riuscita a limitare il calo subito: dalla quota di mercato del 24,1% del 2015 si passa all’attuale 23,2%, merito dei nuovi Galaxy ma soprattutto per l’offerta di numerosi modelli a ogni fascia di prezzo, incluse quelle medie e inferiori.
Chi più trae giovamento dal mercato attuale sono i costruttori cinesi del mondo Android, ma non è la solita Xiaomi che sembra ferma alla stessa percentuale del 2015. Il balzo più consistente è di Oppo che passando dal 2% al 4,6% più che raddoppia la propria quota, preceduta da Huawei che cresce dal 5,4% all’8,3%. Viene così a completarsi la classifica dei primi 5 costruttori: Samsung e Apple rimangono in testa seguiti dal trittico orientale Huawei, Oppo e Xiaomi. Uno stravolgimento che ha proiettato fuori dai top 5 Lenovo che slitta fino alla decima posizione.
Naturalmente tutto questo ha ripercussioni sulle quote di mercato in base ai sistemi operativi. Android cresce sensibilmente fino all’84,1% di tutti gli smartphone usati nel mondo, mentre iOS cala al 14,8%. Purtroppo anche Windows ha intrapreso una brusca spirale decrescente: l’unica piattaforma che poteva aspirare a diventare il terzo concorrente mobile scende dal 2,5% del primo trimestre del 2015 a uno scheletrico 0,7%, facendo temere per un destino di nicchia come a suo tempo accadde per BlackBerry, un tempo onnipresente smartphone di lavoro e ora limitato allo 0,2% del mercato. Nei primi tre mesi di quest’anno sono stati venduti 349 milioni di smartphone che rappresentano il 78% di tutti i cellulari venduti.