La Wii U fino ad oggi è stata un flop: le vendite dell’erede della fortunata Wii hanno stagnato per tutta la prima parte dell’anno, non raggiungendo nemmeno il milione di unità. Risultato demoralizzante se paragonato a quello di Playstation 4 e XBox One, che hanno raggiunto cifre a sei zeri dopo pochi giorni dal lancio, polverizzando la rivale in termini di vendite di mercato. Alla luce di questi risultato Nintendo ha tagliato le sue previsioni di vendita per il 2014, portandole dagli originali 9 milioni previsti in precedenza a soli 2.8 milioni di unità vendute, un taglio di circa il 70 per cento, prevedendo perdite finanziarie; simile anche se più contenuto il taglio per il 3DS, che scende ai 13.5 milioni dai previsti 18 milioni.
La crisi, insomma, c’è e si sente e Nintendo deve correre ai ripari ed è lo stesso presidente Satoru Iwata a rispondere alle domande in proposito una conferenza stampa indetta recentemente:
Stiamo pensando di una nuova struttura di business. Data l’espansione di dispositivi smart, noi siamo naturalmente studiando come i dispositivi intelligenti possano essere utilizzati per far crescere il business dei videogame. Ma non è così semplice come portare Mario su uno smartphone.
Nintendo si è resa conto di essere rimasta l’unica azienda ancora troppo legata ad un modello superato, diversamente da quanto invece fatto da Sony e Microsoft, che stanno sempre più integrando la loro piattaforma di gioco all’interno di un ecosistema ben più ampio e all’interno del quale i dispositivi smart giocano un ruolo di primo piano. Le parole di Iwata lasciano dunque aperte molte strade, come il difficile, per il contesto ed il ritardo, sviluppo di un dispositivo smart targato Nintendo oppure l’eventualità – fino ad oggi sempre respinta fermamente – di portare i propri giochi su piattaforme terze.