«Ci vuole una rivoluzione nella pubblica amministrazione: niente più certificati, ma una nuvola capace di cambiare il rapporto tra cittadini e burocrazia. Questo progetto non l’ho ancora presentato in Italia. Se parlo di “nuvola” mi rispondono “hai visto che piove, governo ladro”». Con una battuta sulla “nuvola” Matteo Renzi presenta ai rappresentanti delle startup italiane in Silicon Valley il suo progetto di digitalizzazione della pubblica amministrazione.
L’appuntamento con i “cervelli in fuga” allo Yacht Club di San Francisco è stato una tappa importante della visita del premier in California, un viaggio lampo nella culla della tecnologia durante il quale Renzi ha incontrato i big Google, Yahoo!, Amazon e Twitter, oltre che Apple.
Tra le personalità che hanno avuto un incontro, neppure troppo informale, con il capo del governo italiano non c’era, infatti Tim Cook (che in passato ha avuto modo di incontrare vari capi di governo), ma Luca Maestri, non sicuramente una figura di secondo piano nel mondo della tecnologia, visto che tiene le chiavi della cassaforte di Apple di cui è il CFO, il direttore delle operazioni finanziarie quindi la persona che gestisce il bilancio della società più capitalizzata al mondo e di fatto uno dei motori dell’economia mondiale.
L’incontro con Maestri e altri personaggi della Silicon Valley, era stato preceduto da un appuntamento all’Università di Stanford, dove il primo ministro con la moglie e un gruppo di esperti di hi-tech di Palazzo Chigi è stato accolto dal rettore dell’ateneo John Hennessy; successivamente Renzi ha cenato con due ex segretari di Stato, Condoleezza Rice e George Shultz, e gli italiani e italo-americani top manager per le aziende leader nel mondo dell’hi-tech, tra cui, appunto, Luca Maestri, direttore finanziario di Apple, e Diego Piacentini di Amazon.
Piacentini, lo ricordiamo, è stato per diversi anni presidente di Apple Europa, incarico a cui era giunto da Apple Italia di cui era stato amministratore delegato. Nel suo incarico di vice presidente è sicuramente una delle persone più importanti in seno al gigante delle vendite on line ed è anche il responsabile dello sviluppo internazionale dell’azienda di Seattle. Renzi ha parlato di riforma del lavoro, di necessità di un “cambiamento violento” e di una “necessaria rivoluzione”.
In particolare, ai responsabili di 150 start-up italiane che si trovano in Silicon Valley Renzi ha parlato della necessità di un paese capace di offrire maggiori opportunità. «Questa è la città del futuro – ha detto agli startupper -. In Italia abbiamo città straordinariamente belle, ma che sono luoghi del passato. La scommessa è trasformare le nostre città. Dobbiamo essere gelosi del passato, ma innamorati del futuro. Non vi chiedo di tornare. Io cambio l’Italia, voi continuate così e cercate di cambiare il mondo. L’Italia oggi è un paese che ha bisogno di una rivoluzione sistematica. Servono le riforme, ma le riforme non sono nulla se non ci sono la volontà di cambiare e le idee».
Dopo l’incontro con i giovani ingegneri e informatici, Matteo Renzi ha incontrato il Ceo di Twitter Dick Costolo, Marissa Mayer amministratore delegato di Yahoo! e ha visitato le sedi di Google e della Nasa.
La Silicon Valley è stata per Matteo Renzi soltanto la prima tappa del viaggio negli Usa, che durerà una settimana: dopo la California, domani Renzi sarà all’Onu, a New York (prima alla Conferenza sul clima, poi all’Assemblea generale delle Nazioni Unite) e venerdì a Detroit, al quartier generale di Fiat-Chrysler.