Chi scrive ha incontrato Walter Toni solo nei racconti dei suoi allievi e nelle sue mail di affezionato lettore di Macitynet e conoscitore di tecnologia Apple e infine nei lavori del suo studio per aziende e istituzioni più o meno vicine geograficamente. L’uscita del suo iBook “La Grafica Commedia” nei mesi scorsi è stata una piacevolissima sorpresa perchè si tratta di un’opera che ci coinvolge più o meno direttamente per tanti motivi e dopo averlo letto e rivisitato più volte abbiamo finalmente deciso di farne una piccola recensione.
Il libro è inanzitutto un’ottimo esempio di come si impagina un testo in iBooks Author e di come si possono sfruttare con abilità le caratteristiche di animazione e composizione della pagina e delle immagini a corredo: “ovvio” – dirà il lettore – ” questo signore ha studiato e poi insegnato per tanti anni all’ISIA di Urbino” ed è a capo di un affermato studio grafico…”. E’ proprio per questo che dalla lettura traspare non solo la conoscenza degli strumenti e la capacità di racconto ma anche e soprattutto l’amore per il proprio lavoro e in qualche modo la nostalgia per un periodo che lo ha visto a contatto con tanti studenti che ha visto crescere e trasformarsi in professionisti e artisti.
Toni traccia la storia del “mestiere” di graphic designer partendo dall’influenza che ha avuto la storia parallela di Macintosh dagli anni 80 in poi accompagnandoci alla scoperta di programmi e funzioni che si sono evoluti e hanno segnato profondamente i mezzi e i modi della comunicazione: dapprima in contrapposizione con le attrezzature e le tecniche “analogiche” e poi accompagnandole o sostituendole del tutto. Ed è in questo contesto che trapela l’altro aspetto della memoria di Toni che ci è piaciuto: l’omaggio al maestro e collega Massimo Dolcini scomparso nel 2005 e che fu protagonista, lo scopriamo dalle pagine dell’iBook, di lunghi e supponiamo animati confronti con l’autore sulla utilità e il primato della grafica tradizionale rispetto alla sempre più invadente tecnologia digitale.
Toni non lavora più all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche ma è rimasto nel suo animo e tra le righe del testo il piacere di insegnare, il suo voler accompagnare un ipotetico candidato all’ingresso in ISIA che ha ottime doti grafiche a non spaventarsi di fronte agli strumenti che può utilizzare con un Mac o con un iPad e allo stesso tempo a puntualizzare come alla base di ogni lavoro con il più efficace degli strumenti digitali ci debba essere un’idea concreta, un progetto di valore, la capacità di realizzarlo prima ed oltre lo strumento tecnico.
L’iBook, grazie all’abilità di Toni, frutto della sua esperienza didattica, si legge con d’un fiato sia che siate un grafico alle prime armi, che un professionista che vuole ripercorrere il proprio excursus formativo, che un curioso degli strumenti e dei metodi che si usano nelle scuole di design come ISIA.
Se lo conserverete nella memoria del vostro iPad dopo la lettura sicuramente arriverà l’occasione per riaprirlo e mostrarlo a figli o amici per spiegare loro le basi della quadricromia, della sintesi dei colori o di come può essere realizzato un buon libro con le tecnologie Apple e infine per far conoscere meglio strumenti grafici che magari qualcuno sta utilizzando senza la consapevolezza della loro potenzialità e della loro storia.
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